Il tumore maligno della mammella é oggi la neoplasia più frequente nel sesso femminile e, nei paesi più evoluti, é una delle maggiori cause di morte della donna. Il suo trattamento, per riuscire davvero efficace e risolutivo, deve venire effettuato in fase precoce, quando il tumore é ancora piccolo e non ha invaso i tessuti circostanti e l’intero organismo. Per ottenere questo risultato esiste un solo mezzo: la diagnosi precoce. Questa si realizza principalmente con due tipi di procedure periodiche di controllo:

  • autoesame da parte della donna
  • esami clinico-strumentali specialistici

L’autoesame del seno va eseguito mensilmente da parte della donna utilizzando in primo luogo l’autopalpazione. Essa fornisce un segno di allarme di eventuali mutamenti o alterazioni, che andranno poi approfonditi con esami specialistici.

Le indagini clinico-strumentali impiegate nel controllo periodico del seno sono essenzialmente due: la mammografia e l’ecografia. Altre procedure diagnostiche più complesse (agoaspirato sotto guida mammografica, RM, ecc..) trovano indicazione solo in casi particolari. E’ fondamentale avere ben presente che tutte le indagini strumentali del seno, mammografia ed ecografia in primo luogo, sono sempre guidate e completate dall’esame clinico: sono cioé sempre indagini clinico-strumentali. Lo specialista non può infatti limitarsi alla sola lettura delle immagini, radiografiche o ecografiche, ma deve anche visitare le mammelle della paziente e conoscerne, sia pure per sommi capi, la storia clinico-anamnestica essenziale. Questo approccio migliora notevolmente la validità diagnostica delle indagini, consente di evitare false diagnosi ed errori grossolani che possono essere causati anche da motivi banali (cicatrici, nevi e noduli cutanei ecc..) e guida all’esecuzione estemporanea di particolari mirati e di approfondimenti nei casi dubbi.

La mammografia é l’indagine radiografica del seno eseguita con apparecchi e pellicole speciali, al fine di ottenere una rappresentazione di alto dettaglio dei suoi tessuti molli. Oggi, la mammografia, eseguita con le tecniche più moderne e con l’impiego di schermi di rinforzo alle terre rare, non somministra alla paziente una dose elevata di radiazioni, che é più o meno comparabile a quella somministrata con una radiografia della colonna o del bacino. Per questo motivo, la mammografia é considerata oggi una tecnica di controllo periodico effettuabile senza problemi in tutte le donne in età di rischio, cioé al di sopra dei 40-45 anni. Nelle età più avanzate, inoltre, il seno va incontro a naturali processi di involuzione fibro-adiposa che lo rendono più “chiaro” e quindi meglio esplorabile con mammografia.

Mammografia digitale di un seno normale in parziale involuzione fibro-adiposa, con aspetto tipico per una donna di mezza età. Nella ripresa eseguita in incidenza obliqua, si riconosce anche il profilo del muscolo pettorale e dell’ascella.

L’ecografia mammaria é l’applicazione alla mammella delle tecniche ecografiche impiegate per lo studio dei tessuti molli. Essa risulta poco valida per la scoperta di focolai di microcalcificazioni, che sono uno dei segni precoci del tumore maligno. D’altra parte, però, essa consente una più facile esplorazione dei seni complessi, nodulari, multicistici, e risulta indicata nei seni giovanili, densi e compatti, tipici in buona parte nelle donne al di sotto dei 40 anni, che non vengono evidenziati bene con la mammografia. L’ecografia é poi dirimente per la diagnosi del contenuto, solido o liquido, di un’alterazione e, nel caso di una cisti liquida, per lo studio delle sue pareti interne.

La scelta fra mammografia ed ecografia non é sempre facile e rimane comunque di competenza specialistica. Come indicazione generale, la mammografia é l’esame “di base” nella valutazione periodica della donna oltre una certa età, in periodo pre e post-menopausale e senile. In questa fascia di età l’ecografia é di aiuto nel dirimere casi complessi e nel controllo delle displasie multicistiche. Nelle donne più giovani spesso la mammografia non fornisce risultati sufficientemente precisi a causa della maggiore densità delle ghiandole mammarie, mentre l’ecografia permette di studiarne bene l’architettura, soprattutto nei seni densi, fibrocistici o ghiandolari. La combinazione di ecografia e mammografia, in contemporanea o a breve alternanza, costituisce probabilmente la migliore metodica di controllo periodico delle donne in età di rischio, soprattutto se portatrici di un seno a struttura complessa.

Ecografia di un seno normale in parziale involuzione fibro-adiposa, con buona visualizzazione delle strutture ghiandolari residue e del lobuli adiposi.

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